748.

Un sogno. Ho fatto un volo fino alla mia casa, dove tutto ha avuto inizio per me. Mi son messo a meditare gravemente, mordendomi le dita.

Ho sentito l’odore o il gusto di qualche cosa. Causa l'atmosfera afosa mi sono liquefatto. Ad un tratto ero tutto sciolto, come zucchero nell'acqua.

Anche il cuore era coinvolto nel sogno; da tempo lo sentivo smisuratamente grande, e ora cresceva fino a debordare, ad andare lontano. Ma non provavo alcun senso d’angoscia. È finito in un sito dov'era immune da ogni voluttà.

Se ora si presentasse a me una deputazione e i suoi membri facessero solenni inchini in segno di gratitudine per le mie opere d’artista, la cosa poco mi sorprenderebbe. Poiché io mi sono trovato dov’è la fonte primigenia; lì dov'è la mia cellula primordiale e la mia arte non poteva non essere feconda.