LUNA MULTIFORME

La luna nella stazione
una delle molte lampade
nel bosco una goccia
nella barba del monte:
che non cada! che il cactus
non la trafigga!
che non scoppi la tosse!

Trema per il tuo corpo
guarda questi spazi e i sogni
non sono così spaziosi — e — dove sei tu?
Dove sono
perse le coltri del sonno?
Dove la sabbia per il tenero piede?
Dov’è il nastro d’amore
della dolce mano?

In nessun luogo — ovunque?
non sono qui
ardo con i morti —

 

È Alessandro Fonti che per primo ha messo in relazione la luna di Saint Germain con la poesia di Klee Luna multiforme (A. Fonti,Paul Klee. “Angeli” 1913-1940, cit., p. 23-24).
Come sotto il segno della luna di Saint Germain si compie la nascita dell'altro Io pittorico di Klee, così i primi quattro versi della poesia hanno come tema il suo concepimento da parte del padre Hans: «La luna / nella stazione: una delle molte lampade, / nel bosco: una goccia nella barba, / sul monte: ch’essa non rotoli! / che il cactus non la trafigga! / che uno sternuto non la faccia scoppiare!» (Klee, Diari n. 940). L'immagine della goccia trafitta dalla spina di cactus è espressione della combinazione tra una forma lineare con una piana, figura annotata come «archetipo della formazione, dove si ritrova il processo di scissione cellulare» (Klee, Storia naturale infinita, inTeoria della forma e della figurazione, p. 7).