Il Lascito Teorico

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Presso la Fondazione Klee sono conservati 3766 fogli e disegni organizzati in 48 cartelle per mano dello stesso maestro, raccolta alla quale ci si riferisce con il nome di Pedagogishe Nashlass – Lascito pedagogico o Lascito Teorico –, che altro non è che l'insieme degli appunti e le annotazioni compilati preparando le lezioni tenute prima al Bauhaus di Weimar e Dessau e poi all'Accademia di Belle Arti di Dusseldorf. Il contenuto di questi fogli è stato parzialmente pubblicato in due tomi intitolati Teoria della forma e della figurazione e Storia naturale infinita.

A questa raccolta si aggiungano i tanti scritti tramite i quali egli si è rivolto a tutti gli appartenenti alla comunità del mondo dell'arte, dove ci offre preziose ricomposizioni accurate della propria poetica. Il primo contributo di Klee è la traduzione, nel 1912, del saggio di Robert Delaunay Sulla luce pubblicata sulla rivista Sturm nel gennaio del 1913. Fra il 1911 e il 1912 è attivo collaboratore della rivista bernese Die Alpen con articoli di critica d'arte, musicale e teatrale. Del 1920 è la pubblicazione su Tribüne der Kunst und Zeit del primo importante saggio, la Confessione creatrice, che egli ha già in mano, seppure abbozzato, nel 1918 contestualmente alla chiusura dei Diari, recante il titolo provvisorio di Riflessioni sul disegno e sull'arte in generale. Nel 1922 pubblica sulla rivista del Bauhaus il saggio Vie allo studio della natura e nel 1924, in occasione una mostra di suoi lavori, tiene una dissertazione pubblicata nel 1945 con il titolo Sull'arte moderna, alla quale normalmente ci si riferisce indicandola quale Conferenza di Jena.

Da poco tempo l'intero archivio è stato reso consultabile on line presso il sito della Fondazione Klee: link.

Riguardo l'analisi dell'opera teorica di Paul Klee resta fondamentale l'apporto di P. Cherchi, Paul Klee teorico, De Donato, Bari 1978.

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I Diari, 1898 - 1918

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