Struttura di nuova costruzione

Struttura di nuova costruzione, 1930 41, tempera su carta, © Pinakothek der Moderne, München

Struttura di nuova costruzione, 1930 41, tempera su carta, © Pinakothek der Moderne, München

Scelgo oggi questo quadro perché rappresenta un’ottima occasione per farvi toccare con mano cosa effettivamente sia, nella sua natura, ciascuna opera di Paul Klee.
La Struttura di nuova costruzione ci si presenta in tutta la sua separatezza dal mondo, beatamente “campata per aria”. La forma che ha preso rivela una ratio costruttiva cogente ma ben lontana da essere interessata dalla gravità: è senza peso, costituita di un materiale che è pura energia luminosa, e non è fondata su null’altro che la sua stessa qualità.

Verso destra, come la bandiera piantata da un esploratore nella più lontana terra incognita, Klee pone il segno del raggiungimento di una meta, dell’appropriazione di di una dimensione, che graficamente consiste nel movimento infinito che vive nella traccia del cerchio perfetto, per definizione senza né inizio né fine. Quale vestigia che contraddistingue quel luogo vi è ancora la scala di chi voleva salire, proprio salire, emancipandosi da una condizione opprimente. Ricordate l’hic ego, al centro di La mia camera, pianta, del lontano 1897? Dopo 33 anni di lavoro l’Io non è più vincolato alla dimensione dove risiede il suo corpo fisico. Nel’impalpabile qui ed ora dove è stata concepita la Struttura di nuova costruzione, luogo identificato da nulla se non dalle proprie insegne, l’artista elabora esperienze sommando nella sua formula poetica tutti i livelli della percezione. Così facendo accumula l’energia semantica utile a compiere il balzo dimensionale nel territorio della creazione pura. Nel momento in cui il gesto creativo comincia ancora esistono un “alto” e un “basso”, rappresentabili da una simbolica scaletta, mentre il resto del quadro non conosce queste categorie. Il cuore della Struttura di nuova costruzione può essere serenamente ribaltato di centottanta gradi senza perdere di senso.
La bandierina circolare lasciata dall’esploratore dell’Io cosmico funziona come un ironico “Voi siete qui”, come trovereste indicato nella pianta del centro commerciale. Da questa “ultima posizione registrata” Klee è da tempo partito per un’escursione senza fine, nella quale, attraverso i suoi quadri, ci invita a seguirlo. Al centro dell’insegna che ha lasciato indietro brilla l’asterisco, il segno del Grau-Punkt, luogo d’origine dell’opera astratta. È da quaggiù che il gesto creativo stesso ha irradiato il suo significato profondo, generando la nuova patria dove l’Io dell’artista è rinato, all’interno del proprio progetto creativo ed esistenziale.

Non esistono le coordinate cartesiane del luogo ove la Struttura si eleva. Irgend/Nirgend, in nessun luogo/in qualunque modo… È da quella dimensione senza spazio, indeterminata nel tempo e nel modo, che ci pervengono le cronache di Klee. Ogni sua opera lì è generata, e così dobbiamo pensarla, concepita nel profondo di una visione interiore, mentre l’Io partecipa del cosmo e dell’assoluto. E l’essenza di quell’opera la potete contemplare qui senza alcun velo. Guardatela. Le nebbie della terra si diradano. Chiarezza scaturisce dal profondo. L’energia luminosa della linea disegna ponti di incantevole snellezza, costruzione cristallina capace di mediare tra sguardo esteriore ed interiore.
Comincia ad intravvedersi, per l’essere, un nuovo dominio: le scacchiere colorate della creazione pura stanno per rivelarsi. La Struttura di nuova costruzione si sta arricchendo con nuovo materiale, come se un’intera nuova dimensione stesse per rivelarsi, costituita di pure relazioni tra colori. Sin da neonati, sin dal primo sguardo che gli occhi dal corpo fisico posano sull’universo, è il colore che ci avverte che un nostro nuovo mondo è venuto alla luce. E nella dimensione dove l’essere ritorna all’assoluto tutto riprende, come in trasparenza, la forma e la sostanza originaria: puro colore.
Qui vive ogni quadro di Klee, un po’ più vicino al cuore della creazione. Pensateci, la prossima volta che vedrete un suo lavoro perché, anche se non ve lo dice, è lì che vi vuole portare.

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Con il quadrato verde